Ruggero Pozzer - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 2 dicembre 2012 Dopo aver disegnato il Mart, Mario Botta torna a Rovereto per “firmare” il progetto di riqualificazione dell’ex stazione: un intervento del valore di quasi quattro milioni di euro, che prevede la creazione di una grande piazza all’ex stazione (con 200 posti auto interrati), oltre alla realizzazione di una palazzina di cinque piani al posto dell’ex convento e di una passerella sopraelevata con uffici e negozi. I lavori, secondo la scaletta presentata dal consorzio di imprese “Urban city” di Ala, dovrebbero concludersi nel giro di 15 mesi. Ma la prospettiva di una nuova opera dell’archi-star ticinese a Rovereto non piace a Ruggero Pozzer, dei Verdi. «Che il luogo sia da sistemare – dice l’esponente dei Verdi – lo vediamo tutti e da diverse parti ormai giungono le proposte per restituire l’utilizzo del luogo a centro di socializzazione o addirittura a parco pubblico alberato. Continua invece imperterrita la marcia dell’Amministrazione roveretana che vuole imporre 10.000 metri cubi di cemento». E prosegue: «Che sia Botta o qualunque altro bravo progettista a definirne la forma, non cambia la sostanza. Recandosi di fronte alla piazza si possono fare due pensieri. È possibile sognare un luogo aperto, dove incontrarsi e organizzare eventi. In alternativa si può realizzare visivamente l’incubo che si proporrà l’anno prossimo: un parallelepipedo di mattoni». L’invito dell’esponente dei Verdi è chiaro: «Anche se Botta la disegna, non definiamo riqualificazione questa ulteriore cascata di cemento».
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